Contaminazioni punk e note spezzate: la natura interrotta secondo il designer sardo.
Antonio Marras per la sua collezione Autunno-Inverno 2020 presentata durante l’ultima edizione della Milano Fashion Week, crea una vera e propria sceneggiatura. Lo stilista immagina le Janas, fate della mitologia sarda, che cuciono, ricamano stoffe preziose e intrecciano i capelli con pezzi di stoffa, in un viaggio a Londra in piena era punk. Tra creste colorate, borchie, strappi e catene le fate restano invaghite di un popolo stravagante che sfida i canoni borghesi.
“Telaio impazzito e della Jana Splendente” è infatti la collezione dedicata a Maria Lai, la madrina spirituale di Marras, con cui condivide l’amore per il racconto, l’interesse per la manualità, per la femminilità, per la memoria e per la cultura popolare sarda.
La collezione
Le cuciture libere e i fili aggrovigliati di Maria Lai irrompono nel make-up, nelle scarpe e nell’hairstyling di questa capsule collection. Un inno all’incompiutezza, dunque, che lo stilista ha sempre celebrato. Ritorna la rivisitazione dei capi: la giacca maschile e il parka militare verde scuro vengono trasformati in gilet, felpe e gonne vengono arricchite da Swarovski e scritte ricamate.
Orli non rifiniti, strappi, sovrapposizioni di stampe patchwork su chemisier bianchi. La forza del tartan, citazione alla cultura punk, incontra così la preziosità e la leggerezza del tulle, dell’organza, del pizzo chantilly e del rebrodè. Immancabile il velluto dalla fantasia floreale, la lana cotta e le piume, che decorano cappotti, cardigan, bluse e giacche in denim slavato.
Il vecchio che incontra il nuovo, il vintage che viene rivisitato con la maestria dell’artigianato locale. La tradizione e l’innovazione si contaminano e si ibridano in un’eccentrica collisione. Così i Mamuthones del carnevale sardo di Mamoiada, con i loro carriga, coesistono coi Clash, gli Stooges e gli Exploited.
Beatrice Loconte (Accademia di Belle Arti di Frosinone)