Da sempre simbolo di raffinatezza ed eleganza, il nero è lo specchio di mille stati d’animo differenti.
Back to black, black is beautiful, i feel comfortable in black, black is my happy color: sono tanti gli slogan che nel tempo hanno accompagnato e accompagnano ancora oggi la scelta del nero. Positivo o negativo c’è sempre un pensiero dietro la scelta di questa tonalità. Un colore che è stato spesso associato all’inconoscibilità ma che al contempo rappresenta la tonalità che racchiude in sé tutte le altre.
Rispecchia un sentimento, una volontà, a volte un capriccio: è un colore che unisce e che ci dà la forza di rompere le regole e andare contro il sistema. Ha accompagnato poeti e grandi scrittori, era il colore degli esistenzialisti francesi, dei punk inglesi, dei più recenti biker e di molte altre culture giovanili, che hanno fatto di questa tonalità non solo un codice di stile ma anche un culto poetico. Più o meno estrosa, ciascuna di queste categorie rifletteva uno stile puramente e profondamente personale, pur mantenendo un look accomunato dal codice colore.
Il nero ha un potere innegabile, è capace nella sua essenza di definire concetti, interi periodi storici e di descrivere l’ignoto. Non a caso i film Noir presentano molto spesso personaggi inafferrabili, dalla mentalità distorta e poco definibile, che si muovono in luoghi specchio dei loro stati d’animo e del conflitto interiore tra bene e male. Il nero è sempre presente, protagonista indiscusso di scene che seguono una logica sconosciuta, che fanno perdere il senso dell’orientamento lasciando precipitare lo spettatore nell’oblio.
Il nero tra passato e presente
Oggi più che mai il nero sta emergendo in maniera prepotente. Sono tante le piattaforme online che ci propongono film e serie tv completamente avvolte nell’oscurità. Cara Delevingne, protagonista sella serie Carnival Row, si muove in un mondo dalle cupe ambientazioni vittoriane dove una patina nera avvolge esseri fantastici e belve feroci. Dark, suggestivo e pittoresco è anche il mondo di Maria Antonietta e di Salem, che fanno capolino su Netflix raccontando di personaggi immersi in scenari horror.
Il fascino per l’ignoto, per il misterioso, è questo che attrae del nero. Ci seduce e ci rende seduttori, è capace di far diventare chi lo indossa icona di stile: come dimenticare il tubino nero indossato da Audrey Hepburn in colazione da Tiffany, uno degli abiti più iconici nella storia dell’abbigliamento e del costume del ventesimo secolo? Eleganza, seduzione e sofisticatezza, sono questi i caratteri che hanno reso popolari anche le più semplici creazioni, come il little black dress di madame Coco, ispirato da un semplice chemisier e divenuto simbolo delle donne che si dirigevano con decisione verso la modernità e l’emancipazione.
Non è solo una scelta che facciamo di fretta al mattino, è qualcosa che va al di là di un semplice acquisto. È più di un pantalone o di una maglietta, è qualcosa di più vicino ad un sentimento o ad una sensazione: l’anima del nero incanta e trasporta in un modo misterioso e concettuale.
Giulia Baende Bolingo – Accademia di Belle Arti di Frosinone