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Gotico: un inverno dark a suon di “No church in the wild”

“Non esiste nessuna chiesa in natura” così cantavano Jay-Z e Kanye West, ma sulle passerelle Autunno Inverno 2019 esiste più gotico che mai.

Religione e Moda, sacro e profano, due mondi opposti: il primo regala speranza, il secondo un sogno. Sembrerebbero due rette parallele destinate a non incontrarsi mai, ma quando succede, la sinergia è magica, ereticamente gotico di tendenza!

Basti pensare al Met Gala 2018, una favolosa collaborazione fra il Costume Institute del Metropolitan Museum of Art ed il Vaticano che culmina nella mostra “Heavenly Bodies: Fashion and the Catholic Imagination”, un viaggio alla scoperta di come e quanto molteplici fashion designer siano stati travolti dal fascino dell’iconografia cattolica, dei sontuosi vestiti liturgici e dei dogmi ecclesiastici.

Un red carpet sfavillante fra ori, pizzi, ricami preziosissimi e velluti sontuosi, che urlava Dolce & Gabbana style! Ad indagare oltre i mosaici bizantini e la Cappella Sistina di Michelangelo, le passerelle della stagione invernale 2019. Una controtendenza di contrasto, uno stile influenzato dal mondo ecclesiastico ma spogliato di ori e preziosità, austero, dall’animo dark, gotico fino al midollo.

Simbolo dello stile architettonico gotico è, indubbiamente, la cattedrale Parigina di Notre-Dame, protagonista dell’omonimo romanzo storico avvincente per antonomasia di Victor Hugo, recentemente danneggiata da un imponente incendio che ha portato al collasso del tetto e della flèche.

L’atmosfera tetra, piena di ombre ed effetti chiaroscurali, caratterizzano sia lo stile del romanzo sia quell’inconfondibile gusto gotico che ammalia i designer con i suoi neri intensi e la sua shape verticale, slanciata, semplificata seppur ricca di accortezze strutturali.

Trend gotico: i look presentati in passerella

Ann Demeulemeester gioca con le trasparenze e pesantezze dei tessuti spaziando da abiti impalpabili in garza fino a massicci cappotti chiusi come fossero abiti francescani da un sottile cordino ritorto che in liturgia assume il nome di “cingolo”.

Sensuale, talvolta noir, il gotico di Olivier Theyskens è fatto di lunghezze midi, corsetti e accessori che ricordano croci, molto femminili, a eccezione dell’ultima uscita, un look omaggio ad una fascinosa austerità vittoriana dai volumi extra.

gotico

Bon ton, invece, la proposta di Simone Rocha che gioca, sulla stessa lunghezza midi, con volumi over, pomposi, talvolta girly, regalandoci un gotico perbenista, quasi da messa domenicale molto borghese.

Dulcis in fundo, J.W. Anderson, con Loewe, affascina il pubblico con la sua versione di un gotico clericale oserei dire ironizzato, sdrammatizzato nella sua essenza, presentando la sua versione, in chiave giocosa, del cappello tipico da prete, un must have!

Si preannuncia un inverno dark, pieno di ombre e revival storici, che si lascia indietro l’eccentrica e coloratissima estate alla volta di un monastero in black out.

 

Claudia Scornavacca

Istituto Marangoni di Milano

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