Rental service, condivisione, riciclo e rivendita: l’eco-sostenibilità senza confini di H&M arriva anche in Cina.
“H&M segue l’esempio di altri player dell’industria della moda – come Banana Republic o Bloomingdale’s – che affittano i loro capi con un abbonamento mensile, guardando a consumatori che sono sempre più consapevoli dell’impatto ambientale del fashion system.” È questo quello che ha recentemente reso noto l’agenzia di stampa britannica Reuters circa l’ultima importante iniziativa di uno tra i più influenti marchi a livello mondiale del fast fashion.
Come riportato da Reuters, infatti, il fashion brand Cos – marchio appartenente al gruppo svedese di H&M – ha deciso di siglare un rapporto di collaborazione con la piattaforma asiatica YCloset: si tratta, per l’appunto, di una piattaforma che permette agli utenti la condivisione e il noleggio di abiti e accessori pagando un modico abbonamento mensile, agevolandone in tal modo il ricircolo e il riutilizzo.
Buoni propositi eco-friendly
È proprio verso la Cina che H&M sposta il suo sguardo, che strizza un occhio all’eco-sostenibilità, attraverso la novità degli “abiti in affitto”. L’iniziativa del rental service è stata lanciata agli inizi di dicembre in concomitanza della riapertura di un flagship store nel cuore della capitale svedese, Stoccolma. Lo sguardo eco-sostenibile di H&M, però, va oltre i confini del semplice servizio a noleggio, arrivando anche a sostenere iniziative che riguardano sempre più da vicino il riciclo e la rivendita degli abiti usati, temi che si stanno facendo sempre più spazio nell’industria della moda da diverso tempo a questa parte.
Il brand continua infatti a investire in Sellpy, un’innovativa piattaforma completamente dedicata alla moda di seconda mano, fondata nel 2014 e con la quale H&M ha iniziato una partnership nel 2015. E non finisce qui: stando ai dati del Sustainability Report 2018 del colosso svedese, inoltre, lo scorso anno i materiali di natura riciclata o sostenibile utilizzati da H&M hanno raggiunto una quota del 57%. Tra questi ultimi spicca il cotone biologico, il cui utilizzo è arrivato addirittura al 95%. Pare che entro il prossimo anno, tra i buoni propositi del marchio, ci sia quello di raggiungere un obiettivo pari al 100% nell’utilizzo dei materiali eco-sostenibili. Riuscirà il brand made in Sweden a raggiungere il suo obiettivo? Noi ce lo auguriamo.
Federica Cortese (Accademia del Lusso di Roma)